Filosofia

 

 

 

 

 

 

 

Mondrian

 

Indicazioni per il colloquio dell'Esame di Stato e per la stesura della Tesina

 

  • Come redigere una BIBLIOGRAFIA o sitografia da allegare alla tesina - PDF

     

  • Modello - tesina.doc - PDF - Prime pagine: indice, mappa, abstract e sommario; bibliografia e sitografia.

     

  • Alcuni esempi di tesine prelevati da Internet:

    • Tesina sul rapporto tra grecità e romanticismo.rtf: esempio di impostazione grafica della tesina; il contenuto di questo lavoro non è eccezionale, ma il modo in cui è impostato graficamente è molto efficace e può costituire un modello da imitare. Anche dal punto di vista grafico, comunque, sono presenti delle carenze, l'osservazione delle quali aiuta a capire gli errori da evitare:
      a) Ad esempio, l'abstract (o sommario) posto sulla facciata a fianco della mappa concettuale rende più facile la lettura di quest'ultima, tuttavia è troppo lungo: sarebbe auspicabile una maggiore sinteticità.
      b) La mappa concettuale invece è un po' banale perchè si limita a proporre pari pari il percorso già evidente nell'indice, senza aggiungere nulla di nuovo: dovrebbe invece servire a evidenziare meglio le relazioni concettuali tra i contenuti del lavoro.
      c) Si osservi, poi, come la bibliografia non rispetti le norme correnti e perciò sia inadeguata.
      d) Nel corpo del testo, infine, si nota un abuso del grassetto che va assolutamente evitato.

     

    • Tesina sui paradossi.zip: questa tesina, invece, è pregevole dal punto di vista del contenuto, per la scelta di un argomento originale e per come lo sviluppa, collegandolo alle varie discipline.
      L'impostazione grafica è molto buona. Manca però una bibliografia e se vi fosse un sommario o una mappa concettuale all'inizio sarebbe più semplice farsi un'idea dei contenuti senza doverla sfogliare tutta.

 

Filosofia antica e medievale

Periodizzazione della Filosofia antica e medievale


Filosofia antica greco-romana
E' il periodo che va dalla nascita della filosofia nelle colonie greche (Mileto, in Turchia) al periodo ellenistico-romano in cui la Grecia viene conquistata, prima, da Alessandro Magno e, poi, dai Romani.

L'età ellenistica si fa cominciare convenzionalmente nel 323 a. C., data della morte di Alessandro Magno; quella romana nel 31 a. C., data della conquista romana dell'Egitto. La fine della filosofia antica greco-romana è fissata nel 529 d. C., anno in cui un editto dell'imperatore Giustiniano impone la chiusura della scuola di Atene.

La filosofia antica viene suddivisa in cinque periodi:

  1. periodo cosmologico o naturalistico (600-450 a. C.)
  2. periodo socratico (450-400 a. C.)
  3. periodo postsocratico o sistematico: Platone e Aristotele (400-323 a. C.)
  4. periodo postaristotelico o ellenistico-romano: nascita delle tre grandi correnti filosofiche dello scetticismo, dello stoicismo e dell'epicureismo (323- I sec. d. C.)
  5. periodo neoplatonico o religioso: ultimo indirizzo della filosofia greca che riassume elementi platonici, stoici e aristotelici in una metafisica religiosa del Dio trascendente (I sec. d. C. - 529 d. C.). Fondatore del neoplatonismo è Plotino.

 

Filosofia medievale

Si divide in due periodi:

1. la filosofia patristica (0-799 d. C.)
Primo periodo della filosofia medievale, la filosofia patristica è la riflessione filosofica e teologica degli intellettuali cristiani (detti padri della Chiesa) che, nei primi otto secoli dell'era cristiana, cercano di fissare i princìpi della nuova fede e di conciliarli con il patrimonio concettuale elaborato dalla filosofia antica.
Il più grande tra i padri della Chiesa è S. Agostino.

 

2. la filosofia "Scolastica" (800-1399)
E' il secondo periodo della filosofia del Medioevo, dominata da esponenti della Chiesa e detta anche Scolastica perchè la filosofia veniva insegnata nelle Scuole del medioevo (**). Si distinguono due periodi:

  1. il periodo delle scuole monastiche e cattedrali (800-1199). Notevole, in questo periodo, la figura di S. Anselmo.
  2. il periodo delle università (1200-1399). Notevoli le figure di S. Tommaso e di Occam.

I principali problemi discussi nella filosofia medievale riguardano la portata ed il valore della conoscenza (gnoseologia) e, come spesso accade nella storia della filosofia, il problema gnoseologico non viene affrontato in generale ma da particolari angolazioni (*); in questo caso, due:

  1. il problema dei rapporti tra la fede e la ragione PDF
  2. il problema del valore e della portata conoscitiva dei concetti universali PDF

 

(*) Per Cartesio, ad es., il problema della conoscenza verrà identificato con quello del valore della fisica aristotelica; mentre per Kant verrà identificato con quello del valore della metafisica tradizionale.

(**) Quanto ai tipi di scuole che sorsero nel medioevo, bisogna osservare che, in seguito al decadere dell'impero romano, a lungo gli unici luoghi di insegnamento furono i monasteri (scuole monastiche), espressione del mondo feudale, e gli studia organizzati presso le sedi vescovili urbane (scuole cattedrali) per l'apprendimento dei fondamenti della grammatica e della retorica e la formazione teologica. Presso alcune di queste scuole vescovili, a partire dalla fine del sec. X, un numero crescente di docenti e studenti provenienti da ogni parte d'Europa dettero vita in varie città a gruppi di studio (studia generalia), che presto si diedero un ordine e si strutturarono in corporazioni di docenti e studenti dette universitates magistrorum et scholarium, cioè le università.

 

Fratelli Van Eyck, Polittico dell’Agnello mistico, 1432 (Gand, Belgio, Cattedrale di San Bavone)
Questo polittico dei fratelli Van Eyck si presta a riassumere tutta la cultura e la società medievali.
Capolavoro della pittura fiamminga, fin dai primi anni del Cinquecento venne descritto da visitatori italiani come la più bella opera della cristianità.
In effetti, il polittico contiene una raffigurazione d'insieme dei temi centrali della cristianità: Adamo ed Eva; i personaggi del Vecchio e del Nuovo Testamento; gli angeli; gli eremiti e così via fino ai riquadri centrali: l'immagine in alto, che raffigura Dio padre venerato dalla Vergine e dal Battista, e quella in basso, con l'adorazione dell'agnello mistico, che simboleggia il sacrificio di Cristo.
E' un dipinto visto chissà quante volte nelle riproduzioni dei libri di storia dell'arte. Ma è solo nella percezione diretta, trovandocisi realmente di fronte (come succede per tutte le opere d'arte), che si crea una magia indefinibile: colpiscono soprattutto le grandi dimensioni dell'opera, l'uso dei colori (una vera e propria festa per gli occhi), la resa delle forme e dei particolari (le vesti, ecc.). Il polittico è considerato una delle sette meraviglie del Belgio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Delaunay

Filosofia moderna

Periodizzazione della Filosofia moderna

Mappa - Sviluppo della filosofia moderna - PDF

I periodi in cui si suddivide lo studio della filosofia moderna sono essenzialmente due (lo spartiacque è costituito dalla nascita della scienza):

1. Umanesimo, Rinascimento e nascita della nuova scienza: la rivalutazione della natura e della centralità dell'uomo rispetto alla visione del mondo del Medioevo culmina nella nascita della nuova scienza tra '500 e '600.
- tra 1400 e 1500: periodo dell’Umanesimo
- tra 1500 e 1600: periodo del Rinascimento naturalistico (Telesio, Bruno e Campanella)
; nascita della nuova scienza con Bacone e Galilei.

2. Il problema della conoscenza: empirismo e razionalismo. - La seconda metà del ‘600 e tutto il '700 sono il periodo della filosofia moderna vera e propria, in cui sono centrali riflessioni di carattere gnoseologico stimolate dalla nascita della nuova scienza. Ne nascono le due principali correnti della filosofia moderna: il razionalismo e l'empirismo , che trovano una forma di conciliazione nella filosofia di Kant.

  1. il razionalismo (i cui maggiori esponenti sono, anzitutto, il capostipite, Cartesio, e poi anche Spinoza e Leibniz), che vede come modello della conoscenza quella di tipo scientifico.
  2. Tesi fondamentali del razionalismo: le fonti principali della conoscenza non sono i sensi ma la ragione; esistono idee innate; esistono princìpi a priori fondati sull'evidenza; il metodo deduttivo della matematica è il modello del ragionamento e della conoscenza.

  3. l’empirismo (i cui maggiori esponenti sono i tre empiristi inglesi: Locke, Berkeley e Hume), che si interroga sempre sul problema della conoscenza, ma che fornisce una visione alternativa a quella del razionalismo.
  4. Tesi fondamentali dell'empirismo: le fonti della conoscenza sono i sensi; non esistono idee innate; non esistono certezze ultime e verità assolute; avversione alla metafisica. L'antiinnatismo e l'attitudine sperimentale e critica verso le cose portano gli empiristi a sostenere posizioni politiche relativistiche e pluralistiche che valorizzano l'individuo e la sua libertà di pensiero.

  5. la filosofia di Kant come sintesi di empirismo e razionalismo (tutta la conoscenza comincia dall'esperienza ma non deriva dall'esperienza).

    Per ricordare questa suddivisione si può ricorrere all'immagine di Bacone che divideva i filosofi in formiche (quelli che fanno derivare le conoscenze da una raccolta di dati), ragni (quelli che invece le traggono dalla propria mente, come i ragni "traggono la tela da se stessi") e api (che costituiscono una situazione intermedia tra ragni e api, perchè prendono il nettare dai fiori, ma poi con le proprie capacità lo trasformano in miele).
    Gli empiristi sono le formiche, i razionalisti i ragni, Kant le api.

3. Il pensiero politico moderno. Alle tematiche precedenti, relative soprattutto alla filosofia della conoscenza, va aggiunta la nuova riflessione sulla politica da parte di autori moderni come Machiavelli, Grozio, Hobbes, Locke e Rousseau.

     

I grandi autori della filosofia moderna:

    • Galileo
    • Cartesio
    • Hume
    • Kant
    • Hobbes, Rousseau

Mappa - Sviluppo della filosofia moderna - PDF

 MODULO 1 - La nascita della filosofia moderna

 


MODULO 2 - La nascita della scienza moderna


MODULO 3 - Il razionalismo

    Cartesio, Leibniz e Spinoza  Immagine tratta da: https://caffebook.it/2018/01/24/razionalismo-la-matematica/

  • Cartesio - PDF


MODULO 4 - La polemica contro Cartesio

 

Domenico Antonio Vaccaro - Allegoria frontespizio Scienza Nuova e spiegazione.docx - PDF


MODULO 5 - Il pensiero politico moderno

 


MODULO 6 - L'empirismo


MODULO 7 - Kant

 

Filosofia contemporanea

Periodizzazione della Filosofia contemporanea

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La filosofia contemporanea è quella che va dagli inizi dell'800 fino ai giorni nostri. Comprende dunque due secoli, di cui il primo, l''800, è ormai stato inquadrato in ricostruzioni storiografiche diffuse e condivise. Il '900, per ovvie ragioni di vicinanza cronologica, ancora non lo è, ma si possono comunque individuare al suo interno delle linee di pensiero portanti.

a) fra '700 e ''800: l'idealismo e la sua crisi

L'inizio dell'Ottocento è dominato dall'idelismo tedesco (Fichte, Schelling e, soprattutto, Hegel) e dalle reazioni ad esso (Feuerbach, Marx, Kierkegaard, Schopenhauer).

b) l'800: il positivismo

Nella prima metà del secolo nasce il positivismo (che si può datare con l'uscita del primo volume del Corso di filosofia positiva di Comte, nel 1830), una filosofia che intende fondare la conoscenza e la stessa vita sociale esclusivamente sui fatti e sulla loro osservazione secondo il metodo delle scienze sperimentali (dette appunto "positive" sia perchè producono risultati tangibili sia perchè basate su dati concreti ed esperimenti, non su astratte ed arbitrarie speculazioni).

c) fra '800 e '900: la crisi del positivismo e la seconda rivoluzione scientifica

Ma tra i due secoli, l'800 e il '900, si assiste ad una crisi del positivismo: molti pensatori ne rifiutano l'impostazione (ad es. Freud) e si diffonde una generale sfiducia nella razionalità così come veniva intesa tradizionalmente. Il '900 è il secolo del crollo delle certezze, dell’esaurimento di ogni residuo positivistico, del crollo della metafisica, della relatività di ogni cosa, del venir meno della fiducia nella scienza di cambiare la Storia.

Le ragioni di questa crisi possono essere rintracciate in vari ambiti:

1. in campo politico e sociale, si assiste al crollo degli ideali sette-ottocenteschi (amore, patria, umanità, progresso, ecc.) e dunque anche al tramonto delle dottrine filosofiche che li avevano accompagnati e sostenuti (idealismo e positivismo). Si pensi anche al fenomeno del Decadentismo in ambito letterario.

2. nel contesto dello stesso pensiero filosofico, molti pensatori, come ad es. Freud o Bergson, mal sopportano i limiti di una filosofia che vuole ricondurre tutto al modello delle scienze positive; si diffondono correnti di pensiero irrazionalistiche che esaltano strumenti differenti dalla razionalità per avvicinarsi alle cose (ad es., l'intuizione, ovvero quel tipo di conoscenza immediata che non si avvale del ragionamento ma che procede per lampi e illuminazioni improvvise).

3. nell'ambito dello sviluppo delle stesse scienze, si verifica in questo periodo (cioè tra la fine dell''800 e l'inizio del '900) quella che alcuni storici hanno chiamato la seconda rivoluzione scientifica (la prima è quella del '600, con Galilei, Newton, Keplero, ecc.).
La seconda rivoluzione scientifica costituisce un vero e proprio terremoto nel campo della scienza, perchè alcune nuove scoperte mettono in discussione dei concetti cardine su cui essa si basava:

    • la scoperta del principio di indeterminazione (1927) da parte del fisico tedesco Heisenberg mette in crisi il determinismo e il principio di causalità, pilastri della spiegazione scientifica tradizionale;
    • la teoria della relatività di Einstein (1905) induce a rivedere la concezione dello spazio e del tempo fino ad allora vigente;
    • la scoperta delle geometrie non euclidee (ad opera di vari matematici, tra cui Riemann, nella prima metà dell''800) e le ricerche sul concetto di numero portate avanti da filosofi e matematici come Frege e Russell (con le relative difficoltà nel definire tale concetto: è ciò che gli storici della filosofia chiamano la crisi dei fondamenti della matematica), mettono in crisi la geometria e la matematica, tradizionalmente considerate le discipline più rigorose ("La matematica non è un'opinione" si dice comunemente), poste alla base del discorso scientifico (si pensi alla matematizzazione della natura sostenuta da Galilei).

Nel contesto della crisi del positivismo possono essere inseriti numerosi autori (Freud, Husserl, Wittgenstein e altri), ma anzitutto Nietzsche, la cui filosofia, fortemente critica e distruttiva nei confronti della tradizione di pensiero precedente (basti ricordare il celebre aforisma "Dio è morto!", dove Dio indica tutti i valori tradizionali in cui l'Occidente si è riconosciuto per secoli), si pone come momento di passaggio tra il vecchio e il nuovo secolo (nato nel 1844, Nietzsche muore prorio all'inizio del nuovo secolo).

d) il '900: vecchi e nuovi modelli di pensiero

Il Novecento vede lo sviluppo di varie correnti filosofiche che - come dicevamo - per ovvie ragioni di tempo non è ancora possibile inserire in ricostruzioni storiografiche diffuse e condivise. Tra le maggiori personalità del secolo si possono comunque individuare i seguenti filosofi, ciascuno dei quali è all'origine di feconde correnti di pensiero: Husserl (fenomenologia), Heidegger (esistenzialismo, ermeneutica), Wittgenstein (neopositivismo, analisi del linguaggio) e Dewey (pragmatismo).

Per completare il panorama della filosofia del '900, bisogna tenere presente altre tre grandi aree di riflessione:

1. la nascita di correnti filosofiche che si richiamano al passato, nella convinzione che la crisi della filosofia e della razionalità sia dovuta all'abbandono di correnti di pensiero tradizionali, che bisogna dunque impegnarsi a fare rinascere: proliferano così nel '900 correnti che portano nel proprio nome l'idea della rinascita (indicata dal prefisso neo-): neokantismo, neoempirismo, neopositivismo, neomarxismo, neotomismo, ecc.

2. la nascita di un nuovo settore della filosofia, l'epistemologia o filosofia della scienza (con filosofi come Kuhn, Popper, Feyerabend), ovvero la riflessione sulla scienza, sui suoi metodi e sulla sua portata conoscitiva. Riflessione stimolata dal ruolo centrale che la scienza ha assunto nella società e nella cultura degli ultimi due secoli, allargando anche il suo campo d'indagine a nuovi rami del sapere (vd. punto successivo).

3. l'allargamento delle scienze a nuovi campi d'indagine con la nascita delle scienze umane (sociologia, psicologia, linguistica, antropologia culturale), che si sono specializzate nello studio di alcuni campi d'indagine tradizionalmente affidati alla filosofia, cercando anche di introdurvi i metodi di studio tipici delle scienze sperimentali.

 

Mappa - Sviluppo della filosofia contemporanea - PDF

 


  • Fichte - mappa.doc

    Frei sein ist nichts, frei verden ist der Himmel (Fichte), "essere libero è niente, divenirlo è cosa celeste".

    L'io non è cosa o fatto, è soprattutto azione. (Fichte)

  • Schelling

    “La vera arte […] è un principio interno che dal di dentro modella verso l’esterno la materia, e con ogni forza si oppone ad ogni rozzo meccanicismo, ad ogni accumulazione senza regola della materia dal di fuori.” (Schelling)


Hegel (1770-1831) - PDF

Insieme a Fichte e Schelling, Hegel è esponente (il maggiore) dell'idealismo tedesco, la corrente filosofica che prende le mosse da Kant e ne supera le posizioni. L'idealismo hegeliano, che va inquadrato nell'età della rivoluzione francese e della della Restaurazione, concepisce la realtà come un organismo o sistema integralmente razionale.

 

Il vero è l'intero ["Das Wahre ist das Ganze"] (Hegel)

Tutto ciò che è razionale è reale; ciò che è reale è razionale (Hegel)

Lo Stato è l'ingresso di Dio nel mondo (Hegel)

 

Da giovane, Hegel ed i suoi compagni di studi, colpiti dalla rivoluzione francese, piantarono un albero della libertà.
L'albero della libertà era il simbolo della rivoluzione francese. Veniva piantato dai rivoluzionari, generalmente nelle piazze, per celebrare i valori cui si ispiravano: la libertà, l'eguaglianza e la fraternità. Di solito si trattava di un pioppo e la scelta di tale specie era dovuta al suo nome latino,"populus", che al femminile voleva dire, appunto, "pioppo", ma al maschile "popolo". A volte invece si trattava di un semplice palo sormontato dal berretto frigio, altro simbolo della rivouzione: era infatti un berretto di forma conica che nell'antica Roma veniva dato dai padroni agli schiavi liberati.

     

Nell'illustrazione, tratta da una rivista del 1895, si immagina l'incontro di Hegel con Napoleone nella città di Jena, che le truppe francesi occuparono dopo la battaglia del 1806.

Nella realtà storica, Hegel vide da lontano l'imperatore e scrisse ad un amico in una lettera: "...l'imperatore - quest'anima del mondo - l'ho visto uscire a cavallo dalla città, in ricognizione; è davvero una sensazione singolare vedere un tale individuo che qui, concentrato in un punto, seduto su un cavallo, spazia sul mondo e lo domina... questo uomo straordinario che è impossibile non ammirare".

Con l'occupazione francese, il filosofo fu costretto a lasciare Jena, dove insegnava. Ma, come ammiratore della rivoluzione francese, fu felice di assistere in prima persona all'ingresso in città di Napoleone, che definì appunto "anima del mondo a cavallo" [in tedesco: Weltseele zu Pferde], cioè il personaggio in cui si incarnavano gli ideali di un'intera epoca storica.

 


Dall'idealismo al materialismo
Feuerbach (1804-1872) e Marx (1818-1883)
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Feuerbach e Marx

 

L'influenza di Hegel sui filosofi successivi è stata enorme. I suoi seguaci immediati vengono distinti in due schieramenti, Destra e Sinistra hegeliane, a causa delle loro differenti posizioni in tema di religione e di politica.
In questo contesto emergono Feuerbach e Marx, che rovesciano alcuni dei capisaldi del pensiero hegeliano, passando dall’idealismo al materialismo.

Non è Dio che crea l'uomo a sua immagine e somiglianza, ma è l'uomo che crea Dio a sua immagine e somiglianza.
“l’ente spirituale a cui l’uomo attribuisce un rango superiore alla natura […] non è altro che l’essenza spirituale dell’uomo” (Feurebach)

"per poter «fare storia» gli uomini devono essere in grado di vivere. Ma il vivere implica prima di tutto il mangiare e il bere, l'abitazione, il vestire e altro ancora. La prima azione storica è dunque la creazione dei mezzi per soddisfare questi bisogni" (Marx)

 

 


Questa foto ricorda la Sezione Muratori di Cinisello (Milano), un’associazione operaia nata nel 1890, che si proponeva di assistere i propri aderenti in caso di malattia o di infortunio e che condusse anche attività sindacali per rivendicare aumenti salariali.

I suoi 28 soci mostrano un quadro di Gesù Cristo e uno di Carlo Marx. Ciò indica come il marxismo abbia rappresentato per gli operai una sorta di religione che prometteva la salvezza, l'eguaglianza e l'avvento di un mondo migliore, come già aveva fatto il cristianesimo.

Immagine tratta da: http://www.comune.cinisello-balsamo.mi.it/pietre/spip.php?article360

 


Kierkegaard (1813-1855) - PDF

Tra i maggiori critici di Hegel e precursore del moderno esistenzialismo, Kierkegaard sviluppa una riflessione il cui cardine è la rivendicazione dell’importanza del singolo individuo, contro l’onnicomprensivo e astratto sistema logico hegeliano in cui “tutto ciò che chiamiamo finito non esiste”.

"Come la freccia dell'arciere addestrato, quando si allontana dalla corda dell'arco non si dà riposo prima di arrivare al bersaglio, così l'uomo è creato da Dio avendo come obiettivo Dio, e non riesce a trovare riposo se non in Dio." (Kierkegaard)

"Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te"
(Ci hai creati per Te [= Dio] e il nostro cuore non ha pace fino a che non riposi in Te" (S. Agostino)

 


Schopenhauer (1788-1860) - PDF

La filosofia di Schopenhauer rappresenta, insieme alla filosofia di Kierkegaard, una delle critiche più accese all’idealismo hegeliano e getta le basi di molte tematiche che saranno riprese dai filosofi del '900, come ad esempio, la riflessione sul carattere irrazionale della realtà (esistenzialismo).

 

"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." (Schopenhauer)

 


Comte (1798-1857) e il positivismo - PDF

Fondato dal filosofo francese Auguste Comte nella prima metà dell’Ottocento, il positivismo è una corrente culturale caratterizzata dall’esaltazione della scienza come forma conoscitiva per eccellenza, basata sui fatti e capace di produrre risultati concreti. Il positivismo avrà molta influenza nella cultura dell’Ottocento e sarà fecondo di risultati nel senso che promuoverà lo studio ‘scientifico’ di molti fenomeni.

"Sapere per prevedere, prevedere per potere." (Comte)

 

    • Approfondimento: Aldo Grasso, Rivalutare Lombroso, sulla figura di un grande studioso positivista, le cui tesi sono state spesso criticate, ma che presentano motivi d'interesse.
    • Approfondimento: Enrico Bellone, Le due culture, sulla infondatezza di una distinzione tra cultura umanistica e cultura tecnico-scientifica e relativa superiorità della prima sulla seconda.

Darwin (1809-1882) - PDF

La teoria darwiniana dell'evoluzione delle specie è uno dei pilastri della biologia moderna e rappresenta una rivoluzione in altri campi della cultura.

 

“le specie non sono state create indipendentemente le une dalle altre, ma (...) discendono da altre specie e si comportano fra loro come varietà d’una stessa specie” (Darwin)

 


Nietzsche (1844-1900) e la distruzione delle certezze - PDF - slide/.pptx - slide/.pdf

Con Nietzsche arriviamo ad una svolta radicale nella storia della filosofia occidentale. Nella sua opera convivono una violenta critica distruttiva verso il passato (la tradizione filosofica, morale e religiosa dell'Occidente da Socrate in poi) e un appassionato appello al futuro, alla creazione di un uomo nuovo capace di affrontare la tragicità della vita senza bisogno di certezze filosofiche o religiose.
Le sue idee antidemocratiche e l'esaltazione della volontà di potenza ne favorirono la strumentalizzazione da parte del nazismo.

 

"La verità è che la verità cambia." (Nietzsche)

 


Freud (1856-1939) - PDF

Agli inizi del ‘900, grazie all’opera del medico austriaco Sigmund Freud, nasce la psicoanalisi, una disciplina che propone una nuova interpretazione della vita psichica e delle sue patologie. L’importanza della psicoanalisi andrà oltre il settore strettamente medico e influenzerà vari campi della cultura (pittura, letteratura, ecc.).

 

"Il sogno è il tentato appagamento di un desiderio." (Freud)

"Possiamo senz'altro definire l'educazione un'esortazione a superare il principio del piacere ed a sostituirlo con quello della realtà." (Freud)

"L'uomo primitivo si rese piacevole il lavoro trattandolo come sostituto ed equivalente delle attività sessuali." (Freud)

 

 


Bergson (1859-1941) - PDF

 


Husserl (1859-1938) e la fenomenologia - PDF

La fenomenologia di Husserl è una delle correnti più importanti della filosofia del '900. Nasce come risposta alla crisi del positivismo, cioè a tutto quel movimento di pensiero (Heisenberg, Einstein, Frege, Freud, ecc.) che a partire dalla fine dell''800 metteva in discussione l'idea di una conoscenza oggettiva e sottolineava l'ineliminabile soggettività di ogni nostra esperienza del mondo.

E' ancora possibile - si chiede Husserl - ridare vita all'ideale di un sapere autenticamente scientifico, universale e oggettivo, ideale che pare ormai perduto? Il filosofo tedesco sostiene che è possibile e che per farlo occorre utilizzare il metodo della fenomenologia (epochè, riduzione eidetica, ecc.).

 


La serie di dipinti di Mondrian sull'albero può essere utile a illustrare il metodo seguito da Husserl per produrre la visione eidetica o visione d'essenza che consiste nella 'libera variazione' dei dati fattuali dell'esperienza.

 


Heidegger (1889-1976) e la filosofia della crisi - PDF

Allievo ribelle di Husserl, Heidegger è tra i maggiori filosofi del ‘900. Il suo pensiero è fortemente critico rispetto alla tarda società industriale. E’ insieme a Sartre, tra i massimi esponenti dell’esistenzialismo ed è all’origine della corrente filosofica ermeneutica. Nonostante l’adesione al nazismo, si può vedere in lui un filosofo che teorizza il dialogo e la democrazia.

 

 


Wittgenstein (1889-1951) e la filosofia come critica del linguaggio - PDF

"Tutta la filosofia - scrive Wittgenstein - è una critica del linguaggio" ("Alle Philosophie ist sprachkritik"). Per il filosofo austriaco, considerato tra i maggiori del '900, la filosofia non è che un'attività di chiarificazione linguistica volta ad eliminare gli pseudo-problemi che sorgono da un uso distorto del linguaggio. La sua filosofia può essere considerata perciò una sorta di kantismo in cui il linguaggio assume grande importanza.

Vengono solitamente distinte due fasi nel suo pensiero. Nella prima, Wittgenstein sostiene che esiste un unico linguaggio rigoroso: quello della scienza. Nella seconda, invece, egli dà valore anche al linguaggio comune, considerato come un insieme di giochi linguistici dei quali spetta al filosofo chiarire le regole.

 

Magritte, Ceci n'est pas une pipe (1926)

 

 


L'esistenzialismo. Sartre e Camus - PDF

Sartre con la compagna Simone de Beauvoir. Nella foto a destra, Albert Camus.

L’esistenzialismo è una corrente filosofica che è nata in Germania nel primo dopoguerra, come rinascita del pensiero di Kierkegaard, e che poi si è sviluppata, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, in Francia e anche in altre nazioni.
In opposizione al sapere sistematico e astratto che caratterizza l’idealismo e il razionalismo, questo movimento filosofico insiste sul valore specifico dell’esistenza individuale umana, precaria e irripetibile: la filosofia non è un insieme di dottrine astratte e sistematiche, ma è il concreto impegno del singolo individuo nella ricerca del significato e della possibilità della propria esistenza.
In alcuni suoi esponenti, l’esistenzialismo ha un’accentuazione religiosa (Marcel, Jaspers); in altri, un carattere umanistico e mondano (Heidegger, Sartre).


 

Nuovi modelli di pensiero nel '900

Inderterminazione, relatività, crisi dei fondamenti della matematica, filosofia della scienza.

La seconda rivoluzione scientifica

Bergson http://www.donatoromano.it/appunti/paris10.htm

Bergson http://www.filosofico.net/bergson105.htm


La filosofia della scienza
Il circolo di Vienna, Popper, Kuhn e Feyerabend
- PDF

A partire da Galileo, la scienza occupa una posizione centrale nella cultura occidentale. Non sorprende quindi che intorno ad essa siano sorte molte indagini. La filosofia della scienza è appunto quella branca della filosofia che si propone di studiare la natura, i metodi, i fondamenti, la validità ed i limiti della scienza.
Uno dei maggiori filosofi della scienza è Karl Popper (foto).

 

"La geometria non è vera: è comoda." (H. Poincaré)

 

 

 

 

Hanna Arendt: la banalità del male e il totalitarismo.doc - PDF

Filosofa e studiosa di teoria politica, allieva di Heidegger, fu costretta a emigrare negli USA per motivi razziali. Ha analizzato il concetto di totalitarismo (Le origini del totalitarismo, 1951) e fornito nuove prospettive interpretative sullo sterminio di massa degli ebrei (La banalità del male, 1963).


 

 


 

Teoria della relatività e Teoria delle stringhe

 

S. Soleri, Introduzione al Tractatus di Wittgenstein (parte del testo prelevabile online)

 

Appunti da un articolo di Galimberti su Heidegger

 

Appunti dal libro di Civita, Introduzione alla fenomenologia

 

Introduzione alla filosofia del '900

 

Giorello, Dizionario in dieci parole per capire il 900 - PDF

 

Nuovi modelli di pensiero nel '900

 


 

Costruire argomentazioni. La "nuova retorica" di Perelman e Olbrechts-Tyteca - PDF

Caim Perelman e Lucie Olbrechts-Tyteca, autori del Trattato sull'argomentazione. La nuova retorica (1958)


Peirce e il Pragmatismo - PDF

 


 

 

 

Vasarely