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To: "'autori.ipertestovajont@bitsmart.com'"
<autori.ipertestovajont@bitsmart.com>
Subject: Un commento
From: V. C.
Date: Tue, 13 Jul 1999 15:07:25 +0200Ciao ragazzi,
sono capitato nelle vostre pagine proprio cercando informazioni
sul Vajont, avendo saputo della bellissima trasmissione di Paolini,
che non ho potuto vedere.
E' un bel lavoro, interessante e ricco.
E potrete migliorarlo ancora con delle foto.
Non dimenticate di compilare i tag <TITLE> e <META> della pagina:
se l'aveste fatto, Altavista me l'avrebbe restituita tra le primissime (in una
ricerca per "Vajont") mentre e' arrivata molto dopo (perche' comunque la
parola Vajont figura all'interno).
Consiglierei anche di non spezzettare troppo il formato, disperso in molte
pagine con i richiami ai glossari (non e' sempre chiaro se un link ci portera'
avanti lungo il filo dell'ipertesto, o soltanto a una nuova pagina di glossario.
Frammentando in questo modo, ci si perde facilmente.
Il glossario puo' essere a lato in un frame; oppure ogni pagina potrebbe
avere al fondo le voci di glossario spiegate direttamente, o i link relativi,
o tante altre soluzioni, piu' complesse.
Ciao,
V.
To: autori.ipertestovajont@bitsmart.com
Subject: Complimenti!
From: Jacopo De Rossi <drj@sit.iuav.unive.it>
Date: Wed, 29 Sep 1999 00:39:32 +0200Salve a tutti,
Vi scrivo principalmente per progerVi i miei complimenti per il lavoro
che avete svolto. Sono uno studente del Corso di Diploma in Sistemi
Informativi Territoriali dello IUAV di Venezia, ed ho voluto (ed ancora
lo sto facendo) approfondire le mie conoscenze sul disastro del Vajont;
e per motivi legati agli studi che sto portando a termine, e -
sopratutto - per sensibilità personale. Essendo di Padova, ogniqualvolta
si andasse a fare una gita nelle zone limitrofe a Longarone si parlava
del Vajont. Ma soltanto dopo il racconto di Paolini ho cominciato ad
"addentrarmi" nei meandri di questa brutta storia; e da allora - quando
ne ho l'occasione - vado su quella maledetta frana. Poichè sono in
procinto di aggiornare la mia Home Page, nella quale penso di citare il
disastro del Vajont, Vi informo che sarebbe mia intenzione creare un
link al Vostro lavoro, molto interessante sopratutto dal punto di vista
delle comparazioni con altri fenomeni idrogeologici di portata simile a
quelli della frana del Toc.
Vi prego comunque di comunicarmi il vostro dissenso qualora non foste
d'accordo con questa mia iniziativa. Sono inoltre in possesso di
fotografie da me scattate sul Vajont che, qualora vi tornassero utili,
sarei ben lieto di mettere a Vostra disposizione.
Ancora complienti,J. D. R.
To: <autori.ipertestovajont@bitsmart.com>
Subject:
From: P. T. P.
Date: Fri, 1 Oct 1999 17:08:14 +0200Mi chiamo P. T. P. ed abito in un piccolo comune in provincia di Biella,voglio congratularmi con voi tutti per il lavoro da voi fatto.
Mi auguroche altri come me che si interessano al territorio possano trarre da questo vostro documento la sensibilità necessaria per rispettare l'ambiente che ci circonda , e che come si può notare dalla raccolta da voi stessi fatta , quando si mette a fare i capricci và al di là della nostra immaginazione.
Mi auguro che i progettisti futuri ,magari voi , tengano sempre conto del fatto che la natura và rispettata e ascoltata.
Ancora le mie congratulazioni per il vostro sito.To: "'autori.ipertestovajont@bitsmart.com'"
<autori.ipertestovajont@bitsmart.com>
Subject: commento
From: M. A.
Date: Wed, 20 Oct 1999 15:02:25 +0200Ho visto il lavoro fatto dai ragazzi negli anni scorsi relativo al Vajont.
Complimenti ! E' ancora migliorabile ma gia' ora si presenta come un
documento di grande importanza per ricordare quanto accaduto in quella
drammatica circostanza. Continuate cosi' !
ciao Andrea.
To: autori.ipertestovajont@bitsmart.com
Subject: Ipertesto
From: L. F.
Date: 4 Nov 99 00:31:56 MSTComplimenti per il vostro lavoro! L'ho trovato dopo aver fatto una ricerca in
rete stimolata dalla visione della cassetta dello spettacolo di M.Paolini e
dalla lettura del libro allegato. Ho visto che l'ipertesto è stato sviluppato
nei due anni scolastici precedenti: spero che qualcuno legga questa mail....Ho
visto che c'è ancora l'avvertimento che il progetto è in via di definizione e,
ad una prima scorsa, ho notato la mancanza delle animazioni. Mi auguro di
poterlo vedere al più presto completato! Buon lavoro e ancora complimenti per
l'iniziativa!!!
Egregi Signori,
Complimenti per il vostro sito il quale si dimostra piacevolmente esaustivo.
Sarei interessato a porre alcune domande direttamente al signor Paolini.
Avete modo di mettermi in contatto con lui?Grazie in anticipo,
Cordiali saluti
A. T.Ho visitato con molto interesse il vostro sito sul Vajont, anche perchè,
pur abitando in Piemonte da molti anni, sono originario dei luoghi in
cui è avvenuto il disastro (mia madre è di Erto e mio padre di Cimolais)
e con i quali ho ancora strettissimi e costanti rapporti.
Sarei, quindi, interessato ad avere copia su cd-rom del vostro lavoro e,
se ciò fosse possibile, vorrei sapere le modalità per riceverlo (se
necessario anche contribuendo alle spese).Distinti Saluti.
G. F.
Salve,
Mi chiamo stefano e ho visitato il Vs sito.
Grazie ad esso ho avuto modo di reperire la cassetta dello spettacolo di Paolini e di acquistare il Libro di Tina Merlin.
Sono ambedue molto coinvolgenti,il secondo ha avuto su di me lo stesso effetto che dice aver provato Paolini:
"un pugno nello stomaco".
Ho quindi visto e rivisto lo spettacolo,e riletto più volte il libro.
C'è una domanda che mi sono sempre posto:
Possibile che Muller il geologo austriaco che aveva "diagnosticato"la frana,essendo neutrale alla faccenda non abbia mai pensato di rendere pubblica la cosa?
Se non proprio in Italia almeno in Austria.
C'è una risposta alla mia domanda?Risposta
Salve, sono il docente che ha curato la realizzazione del sito.
La sua e' una bella domanda e la ringrazio di averla posta perche' mi
ha spinto a chiarire qualche dubbio che anch'io ho avuto elaborando i
materiali che costituiscono il sito e soprattutto dal momento in cui
mi sono imbattuto in una valutazione, diciamo cosi', negativa
sull'operato del geologo austriaco.Infatti, in una puntata della trasmissione televisiva "La macchina del
tempo" trasmessa a febbraio (trasmissione nella quale si parlava anche
di Patton, il geologo che in tempi piu' recenti ha detto cose nuove
sulla dinamica del franamento) si faceva risalire l'origine del
disatro allo stesso Muller che aveva consigliato ai tecnici di
abbassare il livello dell'acqua nel bacino quando si stava
materializzando la frana.Cio' avrebbe causato - come viene spiegato nella pagina su Patton
presente nel ns sito, cui rimando per eventuali chiarimenti: vd.
What's new - il franamento dell'intero versante della montagna,
poiche' sarebbe venuta meno la resistenza opposta dall'acqua del
bacino contro la massa rocciosa. Dunque se ne deduce che Muller aveva
individuato la frana, ma pensava che essa sarebbe stata comunque
controllabile.Il ruolo avuto dalle idee di Muller nel crollo della frana, cosi' come
veniva messo in luce nella trasmissione televisiva, mi ha fatto
riflettere, perche' si trattava di una novita' rispetto a quanto
conoscevo del personaggio per mezzo di Paolini, che ne parla sempre in
tono molto elogiativo. Ricordo pero' che la trasmissione mi ha dato
anche l'impressione di essere troppo sintetica e approssimativa, per
cui non ho dato molto peso alla cosa.La sua e-mail ha fatto riaffiorare il dubbio e mi ha portato a
rileggere alcuni materiali che ho a disposizione oltre a quelli di
Paolini e della Merlin. Effettivamente risulta che Muller aveva
individuato la frana, ma pensava - e non era il solo - di poterne
controllare la caduta. Non credo pero' che si possa considerarlo tout
court respondabile del crollo: molte cose egli non poteva saperle
perche' solo Patton - a disastro avvenuto - ha potuto metterle in
luce. (Paolini non parla mai di Patton e degli studi successivi; non
so se li conosca, ma nello spettacolo sembra far riferimento solo al
testo della Merlin).Le consiglio in proposito di leggersi il testo di Paolo Schumeniak e
Boni Thomas, che puo' trovare nel sito di M. Scalabrin citato nella
sezione "Indirizzi utili" del nostro sito; testo che conferma quanto
le ho detto sulle convinzioni di Muller. Per ulteriori ragguagli,
potra' eventualmente contattare via e-mail l'autore e porre anche a
lui la domanda che ha posto a noi.Inoltre dal libro di Paolini emergono anche silenzi ed omissioni
colpevoli da parte dei "datori di lavoro" di Muller. Ad es., il
geologo viene tenuto all'oscuro di certe prospettive allarmanti, come
la relazione del Consiglio provinciale di Belluno che disponeva di
prendere misure di sicurezza per le popolazioni della zona del Vajont,
mentre invece gli si fanno leggere relazioni rassicuranti come quella
di un altro geologo, Caloi, con il quale peraltro Muller non verra'
mai fatto incontrare (libro Paolini, p. 130).Chi, secondo me, si e' davvero avvicinato a prevedere esattamente
quali sarebbero state le conseguenze dell'onda assassina e' stato il
prof. Ghetti con le simulazioni sul modellino. Ma a lui i soliti
"datori di lavoro" hanno fatto interrompere gli esperimenti!Questo e' quanto. Se riesce a sapere qualcosa di piu' preciso, o se in
quello che le ho detto c'e' qualcosa che non le torna, non manchi di
farmelo sapere: interessa anche a me chiarirmi meglio le idee.
Un saluto.
Vi abbiamo citati
http://quotidiano.monrif.net/art/2000/06/18/1027751
saluti-----------------------------------------------------
redazione internet Poligrafici Editoriale Spa
il Resto del Carlino la Nazione il Giornowww.quotidiano.net www.ilrestodelcarlino.it www.lanazione.it
www.ilgiorno.itTo: <leone.guaragna@bitsmart.com>
Subject: E il disastro del Gleno...?
From: "marina bonecchi" <minnulicchia@libero.it>
Date: Wed, 12 Jul 2000 21:55:57 +0200Ciao,
non ho una pagina da segnalarvi, non credo neppure ne esista una.
Ma all'inizio del secolo, in val di Scalve (tra Bergamo e Brescia) ci fu un disastro che lì se lo ricordano ancora tutti. Venne giù una Diga nuova nuova, e siccome eran le prime ore del mattino rimasero tutti sotto. L'ondata arrivò sino al Lago di Lovere (guardate una cartina...). Arrivò il Re, arrivarono tutte le autorità, allora come ora, come sempre.
La responsabilitàà fu tutta del Profitto.
In Valle han deciso di lasciare in piedi i ruderi della Diga, a futura memoria.
D'inverno le parti rimaste in piedi si coprono di neve e allora si vede proprio bene.
Nel 1994 la biblioteca di Vilminore di Scalve, insieme alla Comunità Montana, organizzò una mostra splendida, con tutti i ritagli dei giornali dell'epoca. Ci tengono a non dimenticare, gli scalvini. E a non essere dimenticati. Provate a sentirli un po'.Grazie a Marco Paolini e a tutti voi
vi voglio bene (e non tanto per dire)ciao
marina bonecchi
Sono uno studente di Scienze Naturali.Ho trovato molto interessante il vostro sito,oltre che utile per un esame che dovrò presto sostenere.Gradirei, se è possibile, indicarmi siti che trattano argomenti quali cave,miniere,discariche.
Grazie.
Cordiali saluti.
Il Vostro sito è on line nella categoria "CULTURA"
Saremmo lieti poteste inserire il nostro scudetto nella Vostra pagina di apertura con un collegamento a Bellunesi nel...Web
http://members.it.tripod.de/Bellunesi/Un saluto e buon lavoro
L. S.
To: leone.guaragna@bitsmart.com
Subject: web sul Vajont
From: admin <admin@geologia.com>
Date: Mon, 16 Oct 2000 15:12:19 +0200Vogliamo complimentarci per il lavoro sul Vajont da lei coordinato.
Il nostro sito www.geologia.com si occupa in questi giorni delle
esondazioni che hanno interessato il Nord-Ovest dell'Italia.
Nella nostra sezione "Sotto la lente" abbiamo inserito alcuni collegamenti
a notizie ed approfondimenti per l'emergenza in corso, ma anche per la
recente alluvione di Soverato.
Abbiamo poi ricordato le alluvioni disastrose degli ultimi anni, e non
potevamo fare a meno di segnalare ai nostri utenti ciò che la rete offre
relativamente al più terribile degli eventi alluvionali, il Vajont.
Abbiamo così conosciuto il vostro lavoro, che per la sua completezza
rappresenterà uno dei link che saranno inseriti nella sezione "Sotto la
lente".
CordialmenteLo staff
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