Gli argomenti di PaoliniArgomenti di Paolini - Cronologia - Le inefficaci prove d'invaso effettuate dalla SADE sul modellino della diga
 
Nel 1962, quando il cedimento dei 200 milioni di metri cubi di massa rocciosa dal monte Toc era ormai da tutti ritenuto imminente, la SADE Scheda fece costruire dai suoi tecnici Scheda: GHETTI, A. un plastico, per prevedere quali potessero essere le conseguenze di un'eventuale frana.
La prova dello smotamento e della tracimazione delle acque non venne, però, predisposta nel  modo più adatto a ottenere dei dati confrontabili con la realtà. Infatti, per simulare la frana venne usato del materiale ghiaioso e non compatto: è evidente che molto diversi sono i comportamenti dell'acqua nell'impatto con i due tipi di materiale. Ciò risultò particolarmente chiaro quando, nella fase istruttoria del processo, i tecnici - per volere del giudice Fabbri - ripeterono la prova utilizzando lastre di calcestruzzo al posto della ghiaia, ottenendo così risultati più attendibili. Se gli esperimenti fossero stati effettuati correttamente, si sarebbero potute individuare in anticipo le conseguenze della frana su Longarone (conseguenze che Ghetti aveva intuito, ma la SADE non gli diede il permesso di effettuare altre verifiche per provarle).
Al processo, furono accusati coloro che avevano svolto la simulazione, ma essi si difesero scaricando tutte le colpe sui geologi, che avevano impartito loro degli ordini precisi. E sostennero che, da semplici "idraulici", si erano limitati ad obbedire a degli ordini! Una risposta simile a quella degli ufficiali delle SS al processo di Norimberga!
E perchè i geologi avevano dato quegli ordini che non avevano permesso di effettuare una simulazione attendibile? Perchè nessuno voleva portare alla luce gli errori dei colleghi che avevano autorizzato la costruzione della diga.
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