Curiosità
  • LE TABELLINE - La svolta con il numero zero ma vi svelo il mio trucco, di P. ODIFREDDI, su "La Repubblica", 4/1/16 (sintesi)
    UNA volta le tabelline non si studiavano a memoria. I popoli antichi usavano infatti il pallottoliere, quando dovevano fare le operazioni matematiche. Il risultato però era che romani, greci e babilonesi avevano grandi difficoltà a fare moltiplicazioni e divisioni per via del modo in cui scrivevano le cifre. Non avevano regole semplici per fare le operazioni matematiche, per cui si affidavano tutti all’abaco. Mettevano in fila palline e pietruzze per fare quello che noi oggi facciamo a mente. Fino a che, nel 628 d.C., un indiano di nome Brahmagupta scrisse un trattato di aritmetica nel quale introduceva nel sistema decimale il numero zero. E fece capire al mondo che quello che mancava ai romani e ai greci era appunto lo zero! Con lo zero tutto sarebbe stato più semplice. È stato inventato dagli indiani, non dagli arabi. Avendo le cifre dall’uno al nove, e aggiungendo lo zero, si potevano scrivere tutti i numeri possibili.
    L’accoglienza fu tiepida. Gli studiosi si divisero tra i sostenitori del nuovo metodo e i difensori dell’antico pallottoliere. Poi però le tabelline diventarono un pilastro dell’educazione in ogni scuola. Bisogna impararle a memoria, non c’è altro metodo. Se proprio siamo pigri, impariamo almeno quelle fino al cinque e utilizziamo le dita delle mani per fare le moltiplicazioni. Supponiamo di voler calcolare 7x8. Il metodo è questo: si tolgono cinque unità a entrambi i fattori, quindi si alzano sulla mano sinistra due dita (cioè 7-5), sulla mano destra tre (8-5). Si sommano le dita alzate e si hanno le decine: 5. Poi si moltiplicano le dita che sono rimaste abbassate, quindi tre nella mano sinistra e due nella destra: 2x3 fa 6, è questa la seconda cifra va aggiunta alle decine. Risultato: 56.
    In ogni caso, non ci dobbiamo lamentare delle tabelline perché a noi ci basta conoscere quelle dallo zero al nove. Se fossimo babilonesi, che avevano un sistema numerico a base sessadecimale, dovremmo impararle dallo zero al cinquantanove.